sabato 10 gennaio 2009

il delirio della statistica parte seconda!!

ebbene sì..sono sempre qui.. rapita da quest'influenza, in casa si sente il silenzio dell'assenza, tiro un sospiro e metto da parte il sollazzo per tornare con la testa sui libri ed affrontare questa... materia del cazzo!!
Mi concedo ancora qualche minuto di stacco per poi tornare a ripetere concetti di statistica come fossi un pappagallo. tutto questo è abbastanza alienante soprattutto rimanere chiusa in casa per tre giorni con tosse cavernosa a parlare ininterrottamente di probabilità..certe volte mentre parlo mi chiedo serenamente: ma si può sapere cosa sto dicendo? Qual è il significato di quello che sto ripetendo?
E poi ganzo..mi dovreste vedere: cammino in su e in giù nella stanza ripetendo convinta ad alta voce, cerco di dare anche un'intonazione alla mia voce, muovo le mani per sostenere il discorso, sicura e spavalda.. poi ad un certo punto mi fermo e dico:
"vabè..ssì..ok..beh si insomma..più o meno..ma sì dai, il concetto è quello!"
Tra stime, stimatori e parametri osservo irrequieta un accendino e il desiderio di appiccare un enorme fuoco alimentato dal libro di statistica è davvero irrefrenabile!
Ora io mi chiedo: ma una povera disgraziata che fino a tre mesi fa non sapeva neanche come si tenesse in mano una calcolatrice, può passare le giornate a calcolare la sensibilità e la specificità di un test diagnostico??
Mia madre quando mi ha visto passare le domeniche a spippolare sulla calcolatrice ha perso l'uso della parola per un'intera giornata. Entrava in camera dove stavo studiando tutta concentrata, si bloccava di fronte a me, mi osservava attentamente abbassandosi gli occhiali da vista e con l'altra mano si tappava la bocca..senza dire una parola usciva per poi rientrare dopo una ventina di minuti con una tazza di camomilla fumante che mi appoggiava sul tavolo da lavoro..sempre senza proferir parola! L'unica cosa che disse in quella domenica fu: tutto mi sarei immaginata tranne vederti una domenica intera con la calcolatrice in mano!
Ebbene sì ragazzi..la tristezza!non ci si può ridurre a 27 anni a studiare di domenica..
ma in fondo cosa mi lamento, ho scelto io di intraprendere questa strada, lo sapevo che le triennali di medicina son toste..l'importante comunque è fare le proprie scelte ed andare avanti con determinazione, lavorare per ottenere attraverso un duro lavoro..la meta è lontana ma sono sicura che riuscirò a raggiungerla..

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